Miacetto

Il miacetto, o miacet, viene confezionato solo a Cattolica, cittadina dell'Emilia-Romagna in provincia di Rimini, ed è un pò il simbolo di questa città. E' il dolce della Vigilia di Natale ed ha una ricetta molto antica, che rispetta il precetto religioso cristiano di non usare ingredienti di derivazione animale nei periodi di astinenza.
Col tempo la ricetta originaria, che era in pratica quella per un pane di mosto, è andata modificandosi aggiungendo via via altri ingredienti importati da altre aree geografiche.
Nel medioevo era considerato un dolce propiziatorio e costituiva una variante più povera ma speziata del sanguinaccio, la classica torta con sangue di maiale dolcificata con l’abbondante aggiunta di uva passita e miele. La novità medievale era data dalla presenza dello zucchero di canna, ingrediente costoso introdotto nel Mediterraneo solo nel XII secolo ed utilizzato in origine come medicinale, e delle spezie, più precisamente della cannella, il cui uso si diffuse nella cucina romagnola fra il trecento e il quattrocento grazie agli intensi e continui rapporti con Venezia e quindi indirettamente con l’Oriente.

La versione odierna del miacetto prevede un impasto di frutta secca, mandorle, pinoli, nocciole, noci, abbondante uva passa preventivamente ammollata in acqua, zucchero e miele, con l’aggiunta di scorze tritate di agrumi e una presa di cannella in polvere, che viene poi addensato con l’inserimento di farina di crusca e cotto in forno ad alta temperatura.
Il dolce, di colore piuttosto scuro, una volta raffreddato va poi pennellato con miele sciolto e guarnito con una manciata di pinoli e una spruzzata di zucchero semolato.
Il miacetto viene spesso definito come un dolce di mare, perchè in esso confluiscono i contatti avuti nel tempo con genti e tradizioni provenienti dal mare e che sono entrate a far parte del patrimonio non solo gastronomico, ma etnico dell'intera regione.

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