Nelle zone rurali dell'Emilia Romagna l’apicoltura è un’attività molto diffusa, in particolar modo lungo la Pianura Padana, caratterizzata da fioriture di leguminose quali l'erba medica, e la fascia appenninica, ricca di piante nettarifere tra cui lupinella, sulla, castagno, rovo, lampone, pruno selvatico, mirtillo ed erica.
Il miele vergine integrale si distingue per caratteristiche qualitative superiori rispetto a quelle previste per legge per la denominazione di base (miele). Il disciplinare di produzione prevede alveari a favo mobile, estrazione per centrifugazione con umidità idonea a garantire una lunga conservazione naturale e a prevenire fenomeni di fermentazione. Non sono ammessi trattamenti che possano modificare le caratteristiche proprie del miele fresco appena estratto e, in particolare, sono vietati riscaldamenti a temperatura superiore a 40° C.
Il miele vergine integrale si presenta nella maggior parte dei casi allo stato cristallizzato che diventa garanzia di un processo di preparazione tradizionale. Infatti, lo stato liquido è tollerato solo se spontaneo, cioè nei primi mesi dopo la produzione o quando la composizione naturale del miele, ossia l’origine botanica, lo consenta.
In cucina il miele può essere utilizzato per sostituire lo zucchero, per preparare dolci tradizionali o per preparare piatti della gastronomia locale.
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