Il Tordo Matto di Zagarolo è un involtino di carne equina, di cavalli Maremmano laziale e/o toscano generalmente allevati localmente, aromatizzato e farcito internamente con lardo suino, coriandolo, prezzemolo, salvia, aglio fresco, sale e peperoncino macinato. Viene prodotto nei comuni romani di Albano Laziale e Zagarolo (Roma) e lo si può reperire in macellerie, norcinerie, ristoranti e/o trattorie locali.
La preparazione del Tordo Matto di Zagarolo è strettamente legata all'economia del paese. Nell'ottocento la diffusione di questo piatto era dovuta essenzialmente alla numerosa popolazione equina ed asinina. Da non dimenticare La leggenda dei Tordi Matti risalente al XVI secolo. Zagarolo, dominata dallo strapotere della litigiosa famiglia Colonna, assisteva impotente agli eventi bellici. Il famigerato Ugo di Moncada, inviato di Carlo V, Re di Spagna, diede l'avvio ad una serie di intrighi in collaborazione con i Colonna, ai quali si unirono i feroci lanzichenecchi assoldati da Giorgio Von Frundsberg. Un lanzichenecco ferito trovò riparo da una famiglia di contadini che gli offrirono vino e involtini di carne di cavallo preparati con lardo e spezie varie. Il soldato ormai ubriaco cominciò a fare il matto e a ripetere la parola drossel ossia tordo in tedesco, da cui deriva appunto Tordo Matto.
Il Tordo Matto può essere degustato durante la Fiera di San Cesareo, Fiera Regionale Campionaria che si tiene ogni anno a marzo a San Cesareo (Roma).