
La Valle d'Aosta è una regione che vanta un'antica tradizione casearia. Già nel XIII secolo è documentata la produzione di formaggio e nel registro delle spese dell’Ospizio del Gran San Bernardo è presente un documento del 1717 nel quale compare per la prima volta il termine "fontine".
La preparazione della Fontina è una ricetta che si tramanda nei secoli. Viene utilizzato latte bovino intero di razza valdostana proveniente da una sola mungitura. Le mucche vengono alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno. Grazie ad un latte ricco di vitamine e aromi naturali, a condizioni pedoclimatiche adeguate, e a una metodologia artigianale che evita la pastorizzazione e i lunghi trasporti, si ottiene un formaggio grasso a pasta semicotta unico al mondo caratterizzato da un gusto dolce e gradevole che si scioglie in bocca, con un alto contenuto energetico e ricco di fosforo, calcio e vitamine A e B.
Le forme cilindriche di circa 9 kg vengono riposte in grotte ove stagionano per un minimo di tre mesi.
La salatura viene fatta a secco con periodiche spazzolature o strofinature in modo che il sale si distribuisca uniformemente su tutta la superficie.
In cucina la fontina ha innumerevoli utilizzi: ottima cruda o come ingrediente di prelibate ricette tradizionali quali la fonduta, la zuppa di Valpelline, le costolette alla valdostana e molte altre ancora.
Nel 1957 nasce il Consorzio Produttori Fontina per tutelare sia i produttori che i consumatori, e poter così offrire un prodotto garantito e sicuro, al riparo dalle numerose imitazioni.
Nel giugno del 1996 la fontina valdostana ha ottenuto dall’Unione Europea il marchio di Denominazione di Origine Protetta D.O.P..
Al Consorzio di tutela compete la marchiatura ad inchiostro di ogni forma rispondente agli standard qualitativi previsti dalla legge. Le forme che non superano il controllo di idoneità al marchio Fontina, sono immesse al commercio come formaggio valdostano.