In provincia di Catania nei comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla, cresce una particolare varietà di pistacchio che è rinomata per la sua qualità: il Pistacchio verde di Bronte. I terreni di origine vulcanica, i venti dominanti, l'umidità, conferiscono al frutto particolari caratteristiche di qualità, come il colore verde intenso tipico del territorio, la forma allungata, il sapore aromatico e l'alto contenuto in acidi grassi mono-insaturi dei frutti, difficilmente riscontrabili in altre aree di produzione e nello stesso massiccio Etneo.
Gli alberi non vengono nè concimati nè irrigati; vengono trattati pochissimo e si potano un paio di volte, per eliminare i rami secchi e togliere le gemme negli anni "di scarica". Il pistacchio, infatti, un anno produce e un anno riposa e, durante quest'ultimo, i contadini eliminano le poche gemme spuntate sui rami in modo che la pianta possa immagazzinare tutte le energie per esplodere nella stagione successiva.
Il frutto viene raccolto tra la fine di agosto e l'inizio di settembre: tutti gli abitanti di Bronte partecipano all'evento e in una giornata di lavoro si raccolgono al massimo 20 chili di pistacchi.
Questi pistacchi vengono poi usati come ingrediente principale di moltissimi dolci locali, come i croccanti, le fillette, i torroni e le torte.
Nella cucina straniera il pistacchio di Bronte è diventato invece ingrediente fondamentale di molte preparazioni tipiche: in Germania del nord con i pistacchi si preparano salse per la selvaggina e il ripieno del marzapane di Lubecca è a base di mandorle e pistacchi; in Francia lo si usa per fare torte, dolcetti, gelati e per farcire e decorare i cioccolatini; in Svizzera e in Belgio viene usato per farcire mille specialità a base di cioccolato.
Per il pistacchio di Bronte è stato istituito un Presidio Slow Food, sostenuto dalla Regione Sicilia Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste, al fine di far riscoprire ai consumatori questo prodotto di altissima qualità che non riesce a reggere la concorrenza con i frutti meno saporiti, ma decisamente meno costosi, provenienti dall'Iran, dalla Turchia e dall'America.
Il Presidio cerca di far riscoprire questa prelibatezza promuovendo anche la grande pasticceria siciliana, quella capace di valorizzarne al meglio le qualità.
Dal 2001 esiste un Disciplinare di Produzione pubblicato sulla Gazzetta ufficiale per il "Pistacchio verde di Bronte" che nel marzo del 2004 ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta - Protezione Transitoria Nazionale, e quindi riconosciuta solo all'interno dell'Italia.
Nel novembre del 2004 è stato costituito da 30 produttori ed imprenditori agricoli il Consorzio di Tutela, con lo scopo di ottenere il giusto riconoscimento anche a livello Europeo.
Il 9 giugno 2009 la Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (2009/C 130/09) ha pubblicato il il Disciplinare di produzione che conferisce al “Pistacchio verde di Bronte” la Denominazione di Origine Protetta D.O.P..