La Santa Patrona di Siracusa è Santa Lucia e in suo onore ogni anno il 13 dicembre si prepara e si degusta la cuccìa, per ringraziarla del miracolo avvenuto nel 1646 quando, durante la dominazione spagnola, la città fu colpita da una grave carestia e inaspettatamente giunse una nave carica di frumento.
Il nome cuccìa sembra derivare dal sostantivo còcciu, chicco, o dal verbo cucciàri che significa mangiare un chicco alla volta.
Il grano cotto ingentilito, combinato con la crema di ricotta, diviene un dolce che viene preparato e gustato in modi diversi a seconda di come è stato tramandato.
L’esecuzione del piatto è molto varia: si parte da grano ammollato per 2-3 giorni e quindi cotto in genere nel latte. Il resto poi è fantasia: crema di ricotta, crema di cioccolato, vin cotto, cannella, polvere di cacao, zuccata, ciliege candite, granella di pistacchio ... ognuno la fa a proprio gusto.
Anticamente la cuccìa era anche un piatto salato, grano cotto con verdure, ma ora è esclusivamente un piatto dolce.
La tradizione vuole che questo dolce sia distribuito a familiari, amici e vicini di casa. Le briciole si lasciano su tetti per essere catturate dagli uccellini.