Colli Euganei e Bassa Vicentina
Oca in onto

L'oca in onto è un tradizionale metodo di conservazione dell'oca che deriva dalle ricette contadine dei Colli Euganei e della Bassa Vicentina. Si utilizzavano tutte le parti del volatile, separando le carni dalle loro parti grasse, che venivano poi tagliate a pezzetti e riposte in un orcio di terracotta o vetro, alternando pezzetti di carne a grasso d’oca fuso e foglie d’alloro. Un ultimo strato di grasso completava il vasetto che veniva chiuso ermeticamente. A volte le carni di oca erano leggermente arrostite prima di essere riposte sotto grasso.

Si otteneva così una particolare conserva che veniva preparata per il periodo invernale e che durava molti mesi; al momento del bisogno si estraeva dall’orcio la quantità di oca che serviva e la si cuoceva in casseruola per servirla come sugo o come secondo piatto, oppure, diventava un ingrediente gustoso per il sugo della pasta e fagioli.
Oggi l'oca in onto è quasi introvabile: la producono principalmente alcuni allevatori di oche del luogo e solo recentemente qualche osteria inizia a riproporla.

Suggerimenti

Oltre ad essere riconosciuta come un Prodotto agroalimentare tradizionale veneto, l'oca in onto è anche un Presidio Slow Food sostenuto da Regione Veneto.

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