Cucina tipica
Marche
Frascarelli

Uno dei piatti della cucina povera contadina marchigiana consiste in una polenta di farina bianca di grano tenero chiamata frascarelli, in cui, a differenza della polenta di mais, si favorisce la formazione di grumi per dare più consistenza al piatto.
Piatto sostanzioso preparato con farina di grano, quando il pane comune, in tempi di miseria, era fatto con farina di farro, granturco o perfino di ghiande, che veniva servito per puerpere e balie per favorire la lattazione abbondante.

I frascarelli tradizionalmente venivano preparati in tre modi:
frascarelli de farina o de li puritti (dei poveretti), di sola farina di grano, sale e acqua;
frascarelli de riso nei quali per favorire i grumi si metteva il riso per cui venivano chiamati anche riso curgo, riso coricato nel maceratese;
frascarelli de li signori in cui si aggiungevano i cicitti, palline di pasta al’uovo.
Il condimento classico era costituito da salsicce soffritte, passato di pomodori, pancetta di maiale, a volte con aggiunte di cipolla, sedano e carota.
Per ottenerli si versa la farina di grano in acqua bollente mescolando continuamente. Contemporaneamente sulla spianatora, la tavola di legno su cui si fa la pasta, bagnare con un pò d’acqua altra farina in modo da formare delle pallottoline da buttare nella pentola.
Per preparare lo riso curgo, aggiungere alla farina qualche manciata di riso, mescolare bene, salare.
Dopo circa mezz’ora, quando la farina avrà raggiunto la consistenza della polenta e sarà cotta, si verserà sulla spianatora o nei piatti piani.
A parte soffriggere con l’olio la pancetta e la cipolla, aggiungere la conserva di pomodoro.
Cuocere per qualche minuto a fuoco allegro.
Condire i frascarelli con il sugo, spolverizzare con pecorino grattugiato.
La consistenza risulta un po’ collosa per cui venivano chiamati anche li ‘ppiccicasandi cioè appiccicasanti a ricordare che una volta la colla si faceva con la farina.