In provincia di Ancona, nel tratto di costa che va da Pietralacroce fino al confine tra Sirolo e Numana con al centro la baia di Portonovo, i moscioli, ossia le cozze selvatiche, si riproducono naturalmente e vivono attaccati agli scogli sommersi della costa del Conero.
Vengono pescati esclusivamente in estate, da aprile ad ottobre, e i pescatori amano mangiarli appena pescati, fragranti per il profumo delle alghe e del mare, aperti su una lastra posata sul fuoco, senza alcun condimento, oppure alla marinara aperti in pentola con aglio, prezzemolo, olio e pepe.
Grazie alla cucina di alcune piccole trattorie nate a Portonovo negli anni cinquanta-sessanta, si diffuse il piacere di gustare questi molluschi e pochi anni più tardi crebbe notevolmente la pesca dei moscioli del Conero. Successivamente, a causa della concorrenza delle cozze di allevamento, il quantitativo prelevato diminuì drasticamente e anche i subacquei disposti ad affrontare un tale lavoro: la pesca di cozze selvatiche è ormai limitata a pochissimi tratti di costa, non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Per tutelare il mosciolo selvatico di Portonovo è stato istituito un Presidio Slow Food sostenuto dalla Provincia e dal Comune di Ancona. E' indispensabile regolamentare in maniea chiara la pesca per mantenere inalterato l’equilibrio tra quantitativo pescato e capacità di riproduzione. Inoltre è necessario un lavoro sulla filiera, in modo che sia garantita la provenienza dei molluschi dalle zone di pesca previste e la tracciabilità del prodotto lungo tutta la catena distributiva.