Arte pasticcera
Sicilia
Olivette di sant'Agata

Agata era una giovane nobile siciliana vissuta nel III secolo d.C. e convertita al cristianesimo. Si invaghì di lei Quinziano, il potente prefetto dell'Imperatore Decio, ma non riuscendo ad averla né a farle abbandonare la sua religione, la sottopose ad un terribile martirio, amputandole entrambe i seni. Si narra che mentre la vergine Agata veniva condotta davanti a Quinziano per essere processata, ella si chinò per allacciarsi un calzare.
In quel luogo sbocciò come per sortilegio un oleastro (olivo selvatico) i cui frutti, dopo il martirio e la morte della fanciulla, furono raccolti dai concittadini e conservati come reliquie o dati come miracoloso farmaco agli ammalati.

A ricordo di questa leggenda nel 1926, nel XIII centenario della traslazione delle reliquie di Sant'Agata da Costantinopoli a Catania, nella piazzetta del santo carcere fu posto un ulivo.
Inoltre ogni anno in febbraio a Catania in occasione della festa della patrona Sant'Agata vengono confezionati dei dolcetti particolari: le olivette di sant'Agata, piccoli dolci di pasta di mandorla colorati di verde e ricoperti di zucchero.

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