Cucina tipica
Valle D'Aosta
Valpelline
Zuppa di Valpelline

La zuppa di Valpelline, in dialetto Seupa à la Valpellenentse, è una specialità valligiana, in cui le caratteristiche storiche della cucina montanara appaiono evidenti. Infatti la zuppa sostituisce con il pane quel riso o quella pasta utilizzati altrove per la preparazione di minestroni. Pane conservato a lungo nelle case (la preparazione del pane nelle baite si faceva solo tre-quattro volte l’anno) e reso morbido e masticabile dall’aggiunta di brodo di verdure bollente. L’aggiunta della fontina a pezzi, trasformata in crema dallo scioglimento, era il segno del passaggio dalla zuppa povera di tutti i giorni a quella ricca della festa.

È tipico della cucina che ha poche possibilità di acquisti extra, rafforzare e arricchire i piatti di tutti i giorni con l’aggiunta parsimoniosa di prodotti casalinghi.
Della sua ricetta esistono diverse "versioni": il piatto nel tempo ha subito trasformazioni e aggiunte dovute alla fantasia delle cuoche e alla maggiore facilità di reperire nuovi ingredienti. Infatti il piatto viene proposto anche con strati di cavolo verza, pane nero e pezzi di salsiccia, ma nella vera ricetta della tradizione popolare, raccolta dalla Pro loco e dal Comune di Valpelline, la zuppa si prepara col pane bianco raffermo tagliato a fette sottili e la Fontina. Questi ingredienti vengono disposti in una teglia a strati alterni, bagnando con brodo di carne e coprendo l'ultimo strato con burro fuso e un po' cannella; la teglia viene posta in forno e la zuppa si consuma calda e filante.

Suggerimenti

A Valpelline l'ultima domenica del mese di luglio si tiene la tradizionale festa della Seupa à la Valpelenentse, in cui viene festeggiata questa zuppa contadina che si annovera tra uno dei piatti più prelibati della tradizione valdostana. Nel luglio del 2007 il Consiglio Comunale di Valpelline ha deciso di attribuire alla "Seupa à la Valpellenentse" la De.co., la Denominazione comunale di origine, prevista dalle normative che si rifanno ad una legge nazionale del 1990 e inserita anche nella legge regionale 54 del 1998 sugli enti locali.

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