Cucina tipica
Emilia Romagna
Panata

La panata è un piatto tipico della tradizionale emiliana, legato alla cucina povera contadina e di semplice preparazione che veniva generalmente utilizzata per festeggiare la Pasqua. Consiste in una minestra di brodo di carne arricchito di pane raffermo grattato, uova, olio d'oliva e parmigiano. Se ben riuscita, la panata si presenterà rappresa al centro con un cerchio di brodo chiaro tutt’attorno.

Da La Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiar bene di Pellegrino Artusi, ecco la ricetta di fine ottocento.

Ingredienti
Pane del giorno avanti, grattato, non pestato, gr. 130.
Uova, n. 4.
Cacio parmigiano, grammi 50.
Odore di noce moscata.
Sale, un pizzico.
Preparazione
Prendete una cazzaruola larga e formate in essa un composto non tanto sodo con gl'ingredienti suddetti, aggiungendo del pangrattato se occorre. Stemperatelo con brodo caldo, ma non bollente, e lasciatene addietro alquanto per aggiungerlo dopo.
Cuocetelo con brace all'ingiro, poco o punto fuoco sotto e con un mestolo, mentre entra in bollore, cercate di radunarlo nel mezzo scostandolo dalle pareti del vaso senza scomporlo.
Quando lo vedrete assodato, versatelo nella zuppiera e servitelo.
Questa dose può bastare per sei persone.
Se la panata è venuta bene la vedrete tutta in grappoli col suo brodo chiaro all'intorno.
Piacendovi mista con erbe o con piselli cuocerete queste cose a parte, e le mescolerete nel composto prima di scioglierlo col brodo.

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