La Val Venosta storicamente è sempre stata separata in due zone: la Alta Val Venosta o Val Venosta "dei cespugli" (Staudenvinschgau) e la Bassa Val Venosta o Val Venosta "nobile" (Edelvinschgau). La prima si estende da Resia fino a Silandro ed è alquanto brulla e secca: poté essere resa fertile e adatta al pascolo mediante un raffinato sistema di irrigazione; la seconda invece è caratterizzata da un clima più mite e più adatto all'agricoltura.
Nella Bassa Val Venosta, insieme alle rinomate mele, viene coltivata una prelibatezza dal sapore incomparabile che solo qua è possibile trovare e che è stata riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell'Alto Adige: le albicocche della Val Venosta, dette anche marille. Con esse, oltre ai dolci tradizionali, viene preparato un distillato, di difficile reperibilità, che sin dai tempi più remoti veniva prodotto in casa dai contadini che vivevano ai piedi delle montagne.
Questo distillato viene anche chiamato Marillen e per ottenerlo si fa macerare e fermentare per circa un mese la pasta di albicocche ottenuta dal frutto denocciolato e schiacciato. Quindi si distilla la massa ed il liquido e successivamente si abbassa la gradazione, che a questo punto è di circa 68°, aggiungendo acqua pura.
Il prodotto viene poi lasciato a maturare per un periodo da uno a tre anni in serbatoi costruiti con materiali neutri (vetro-acciaio). Una volta imbottigliato, si lascia affinare in bottiglia ancora per circa un anno.
Si ottiene così un distillato di gradazione alcolica da 38° a 40°, dal colore bianco cristallino, ed avente un profumo molto intenso, dolce al naso, che ricorda particolari note di Moscato. Si denota una piena corrispondenza con il frutto e una leggera presenza di mandorla che ben si inserisce nel complesso bouchet.
Il sapore è secco ed armonico; molto elegante, di buona persistenza.
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