Vino cotto

Il vino cotto è un tipico prodotto enologico delle Marche. Viene vinificato soprattutto nelle zone collinari e pedocollinari delle province di Ascoli Piceno e Macerata ed è in particolare molto apprezzato quello del territorio del comune di Loro Piceno (Macerata).
Proprio in questo paese dell’entroterra marchigiano ogni estate gli viene dedicata una festa, durante la quale si può degustare il vino cotto da solo, con dolcetti o con pezzettini di pesca. In dialetto viene chiamato vi’ cotto o vi’ cuot, e tradizionalmente veniva preparato dalle famiglie contadine in occasioni speciali come la mietitura; quando nasceva un figlio maschio se ne metteva da parte un barile da usare il giorno delle nozze; con il vino cotto venivano inoltre bagnate gambe e braccia dei neonati per irrobustirli.

Si ottiene da uve miste di diverse qualità, pigiate prima nella pressa meccanica e poi in quella idraulica. Il mosto viene cotto in calderoni di rame su fuoco a legna fino a ridurlo a non più del venti per cento della quantità iniziale. Durante la cottura si schiuma per eliminare le impurità, poi si travasa ancora bollente in piccole botti dove si conserva per molti anni.
Si ottiene così una bevanda densa e amabile, il cui particolare aroma e robustezza ne fanno un eccellente concorrente del marsala e di altri vini importanti.
Generalmente viene consumato come un normale vino da tavola o da dessert. Presenta una gradazione alcolica elevata.
Si distingue un tipo secco e uno dolce per la presenza di residuo zuccherino. Colore variabile dal rosso al rosso ambrato, odore intenso, caratteristico, al gusto si presenta di corpo con percezione di caramello nella versione dolce. Retrogusto sapido.
Oggi è considerato un prodotto tipico del mondo dei campi di questa zona ma, nonostante gli sforzi della popolazione nel suo lancio, rischia di scomparire in quanto nuove norme proibiscono di chiamarsi vino bevande ottenute dal riscaldamento del mosto e quindi non può essere commercializzata (unica eccezione a questa legge è però il Marsala).

Dal 2000 con un decreto ministeriale il vino cotto è entrato a far parte nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali delle Marche.
Recentemente la Facoltà di Agraria dell'Università di Teramo ha pubblicato su un noto ed autorevole giornale nordamericano i risultati dello studio condotto dal professore Dino Mastrocola riguardo all'alto potere antiossidante di questo vino dovuto alla caramellizzazione degli zuccheri durante la pastorizzazione del mosto.
Quindi, a conferma delle tradizioni popolari, il vino cotto è un alimento prezioso, ricco di antiossidanti, che combatte l'invecchiamento, il cancro e protegge il cuore.

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