Il savor triestino è un antico metodo di conservazione delle preparazioni gastronomiche del pesce azzurro nato dalla necessità di conservare l'enorme quantità di pesce pescato nel Golfo di Trieste, quando non esistevano frigoriferi e congelatori. Esso deriva dal savor di origini venete, che aveva per principale attore la sardina, ed è presente nelle tradizioni culinarie triestine da tempi lontani.
I sardoni in savor sono un piatto tipico della gastronomia di tutta la Provincia di Trieste e di alcuni comuni costieri dell’isontino, quali Monfalcone, Staranzano.
Vengono utilizzati quale materia prima i sardoni barcolani a pasta bianca pescati nelle acque del Golfo di Trieste per mezzo delle saccaleve (lampare). I sardoni da utilizzare per il savor devono essere freschissimi.
Vengono preparati principalmente a livello familiare, da ristoranti o da piccoli esercizi di produzione e vendita di preparazioni gastronomiche, rispettando i comuni precetti igienici e seguendo ancora l'antica metodologia.
I sardoni in savor hanno una diffusione molto vasta e si possono trovare, nelle sue innumerevoli varianti, lungo tutta la costa adriatica fino alle coste dei paesi del nord Europa, come Germania, Belgio e Danimarca.