In Valsesia, valle alpina in provincia di Vercelli in cui rientrano anche tre comuni della provincia di Novara, Romagnano Sesia, Prato Sesia e Grignasco, da sempre vengono prodotte delle sottilissime cialde salate e croccanti dalla forma arrotondata e derivanti della cultura Walser: le miacce.
Hanno sempre costituito l'alternativa locale al pane e per cucinarle servono dei ferri appositi: si tratta di due dischi tenuti insieme da una cerniera ad un capo e con lunghi manici al capo opposto, che ne consentono la manipolazione.
Vengono preparate utilizzando farina bianca, latte, uova, panna (da aggiungere alla fine) e, per avere un impasto più fluido, una goccia di olio. Con questi ingredienti si ottiene una pastella che viene stesa, il più velocemente ed uniformemente possibile, sui particolari ferri caldi e, ovviamente, aperti. Una volta chiusi, i ferri vengono capovolti lentamente per più volte sulla fiamma, in modo da ottenere un disco di pasta croccante (per agevolare l’operazione si possono ungere i ferri al loro interno con del lardo).
Le miacce vengono poi generalmente consumate da sole o farcite con formaggio molle, burro, prosciutto, salame e pancetta, oppure, nella variante dolce, con panna, mirtilli, confetture, cioccolato fuso e miele.
Attualmente vengono prodotte in tutti i comuni della Valsesia ma a livello domestico, in quanto non vengono vendute nelle panetterie né in locali appositi (come le "creperie" per le crêpes).
Si possono assaggiare durante le feste tradizionali, quando, in occasione delle sagre, vengono preparate in piazza per la degustazione.
Solo alcuni ristoranti le prevedono nel menù tradizionale.
In alcuni negozi della Valsesia, sono reperibili i tipici ferri da miacce.