Campofilone
Maccheroncini di Campofilone

Gli autentici maccheroncini di Campofilone sono riconosciuti come prodotto tipico-tradizionale dalla Regione Marche dal 1998 (Decreto legislativo N. 173/98 art. 8 comma 1 e comma 2; Decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali N. 350/99). Possono essere prodotti soltanto nel comune di Campofilone e rispettando un rigido disciplinare di produzione secondo la ricetta tradizionale.
La tradizione ci parla dei Maccheroncini ottenuti dalla lavorazione di uova fresche e farina di grano tenero doppio zero oppure semola di grano duro. Le uova, in particolare, non sempre a disposizione nel corso dell’anno e dipendenti dal ciclo biologico delle galline, hanno stimolato l’ingegno e la fantasia delle vergare (“massaie” nel dialetto locale ) Campofilonesi che hanno iniziato a farsi in casa la pasta con gli ingredienti suddetti, dapprima fresca e poi inventando quello che sarebbe diventato il naturale processo di essiccazione. La pasta, essiccata in tal modo, poteva essere quindi consumata tutto l’anno e si conservava nelle madie. La grossolanità del taglio aveva però un inconveniente: l’aria nel processo di essiccazione incurvava la pasta che si rompeva in più punti e non poteva essere degustata nella sua interezza. Ecco subentrare l’arguzia delle massaie che hanno iniziato a tagliare la pannella in fili più sottili e che non si spezzavano sotto l’azione dell’aria ma al contrario restavano intatti fino al consumo.

Campofilone dedica oggi ai suoi rinomati Maccheroncini e al sugo tradizionale una sagra nazionale, una delle più antiche d'Italia. Nel corso del tempo la Sagra dei Maccheroncini è divenuta famosa e richiama ogni anno nella località marchigiana migliaia di turisti (circa 15.000 visitatori durante i 3 giorni di sagra). Per cercare di tracciare una linea storica intorno alla quale si intrecciano le vicende dei Maccheroncini possiamo fare riferimento alle diverse citazioni rinvenute.
Già nel ‘400 sono citati i “Maccheroncini fini fini” in una corrispondenza dell’Abbazia di Campofilone in cui, è riportato, che i Maccheroncini erano tanto delicati da sciogliersi in bocca. Ulteriori citazioni si trovano in alcuni documenti del Concilio di Trento. Si parla dei maccheroncini anche nelle ricette del 1700 e del 1800, riportati nei quaderni di alcune case nobili come i conti Stelluti – Scala e i conti Vinci. Inoltre anche il poeta Giacomo Leopardi elenca tre modi diversi in cui preferisce i prodotti pastai di Campofilone, che riporta in un promemoria per il suo cuoco.

Ma è con l’inizio del 1900 che a Campofilone alcune massaie e locandiere cominciarono a far degustare i maccheroncini.
Nella prima Guida Gastronomica d’Italia del Touring Club Italiano Ed. 1931 si citano i Maccheroncini di Campofilone come prodotto tipico del borgo medioevale sito in Provincia di Ascoli Piceno, documentando così l’esistenza di un legame forte tra la specialità gastronomica ed il suo paese di origine.

Suggerimenti

Si ringrazia per il materiale fornitoci la Sig.ra Elisa Monterubbianesi (www.marcozzi.eu).