Granone Lodigiano e Raspadura

Questa varietà di formaggio può essere considerata il capostipite dei grana. Vasta è la letteratura a riguardo (molte le testimonianze nel Medio Evo) dove emerge la primogenitura rispetto agli altri formaggi grana. Oggi conosciuto come Tipico Lodigiano è noto come il grana con la goccia per le lacrime di siero che permangono anche dopo mesi di stagionatura, ha rischiato di scomparire dal panorama caseario lombardo e nazionale.
E' grazie alla volontà di quattro amici, e titolari di altrettanti caseifici, che il grana lodigiano da pochissimi anni è uscito dalla memoria per riaffacciarsi sul mercato. Per far ciò i quattro amici hanno stilato un disciplinare e deciso un marchio da incidere sulla crosta: il quadrifoglio, così diffuso nei prati lodigiani.

La produzione del "Tipico Lodigiano" in questa giovane provincia lombarda, raggiunge solo il 10% della produzione della cooperativa (il resto della produzione è Grana Padano), ma i quattro auspicano di aumentare la produzione attraverso la conoscenza e l'apprezzamento di questo antico formaggio da parte dei consumatori più attenti.
Troviamo nella tradizione gastronomica lodigiana un particolare uso di questo formaggio: la raspadura. Sono sottilissime lamine, foglie di formaggio molto giovane, tagliate, anzi raschiate sulla superficie della forma con un particolare coltello, in modo da ottenere dei nastri lunghi e soffici che si arricciano su se stessi.



Foto: www.lodi-hotels.it

Suggerimenti

Abbinamenti
Noci, funghi, polenta.
Maturo, per i consueti abbinamenti ed usi;
raspadura, servito come antipasto, liscio o accompagnato da salumi;
su risotti o polenta;
sul carpaccio o con burro morbido e noci.

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