Carso triestino e goriziano
Agnello istriano

La razza carsolina deriva probabilmente da una popolazione autoctona dell’area carsica del nord-est Italia, con influenze pugliesi e siriane di epoca romana, che nel XVII secolo è stata incrociata con ceppi ovini di provenienza balcanica giunti in zona carsica Istriana al seguito delle popolazioni Morlacche.
Pur non presentando una spiccata uniformità di caratteri, non essendo mai stata sottoposta a rigorosa selezione, rappresenta un gruppo etnico di notevole interesse.
E’ diffusa su tutto l’altopiano carsico sia nella Venezia Giulia che in Slovenia e Croazia, dove viene allevata in modo stanziale con un'alimentazione che viene integrata da minime quantità di fieno e concentrato.

In passato la pecora istriana veniva allevata quasi esclusivamente per la produzione di latte destinata alla trasformazione in formaggio. L'agnello pasquale rappresentava un tipico prodotto di questo allevamento, in quanto, macellato in primavera, lasciava libera la madre di venire munta fino alla fine dell'estate.
Oggi, grazie alla sua elevata adattabilità alle difficili condizioni ambientali caratterizzate da pascoli magri, zone di macchia e terreni ricchi di rocce calcaree, la carsolina rappresenta un esempio di genotipo adattato ad ambienti regionali di importante valore ecologico e paesaggistico.
La landa e il paesaggio del Carso sono il frutto di una gestione zootecnica millenaria, in cui l’allevamento oltre ad essere un’attività produttiva assolve a diverse altre funzioni, quali la prevenzione dagli incendi e il mantenimento del dominio prato-pascolo con la biodiversità ad esso associata e si integra con altre attività primarie e turistiche.

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