Il giuggiolo, pianta da frutto ornamentale originaria della Siria, importata in Italia dai romani e oggi ormai quasi introvabile, è un prodotto tipico dei
Colli Euganei ed in particolare di Arquà Petrarca (Padova), dove viene ancora piantato nei giardini di molte abitazioni.
I suoi frutti, le giuggiole, vengono anche chiamati dai veneti zizzole, facendo riferimento all'antico appellativo donatogli dai romani (zyzyphum).
La giuggiola ha le dimensioni e la forma di una oliva, un colore marrone chiaro caratteristico che si trasforma poi in rossastro, una polpa giallastra e un
sapore dolciastro che ricorda quello del dattero.
Matura nel primo autunno e si consuma sia fresca che trasformata in marmellate e conserve. Un tempo i contadini le mettevano anche a macerare nella grappa per conferirle un gradito aroma di frutta.
Ad Arquà Petrarca nel mese di ottobre vengono dedicate alle giuggiole due domeniche di festa: si preparano dolci ma soprattutto un liquore poco alcolico
detto proprio brodo di giuggiole, fatto oltre che con questi frutti, con uva e con mele cotogne.
Il proverbio andare in brodo di giuggiole fa riferimento al contenuto zuccherino delle giuggiole e viene usato per indicare chi prova, per merito proprio o
di altri, la dolcezza di un forte godimento.
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